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Manifesto del 27 marzo 1874, relativo alla pubblica vendita dei fanali e di tutto il materiale obsoleto per Lecce, che che già nel 1873 aveva trasformato la sua fisionomia con l'illuminazione a gas di petrolio.

Le profonde trasformazioni avvenute all'indomani dell'Unità d'Italia, hanno generato uno sviluppo capitalistico ed un rivolgimento nel sistema dei rapporti tra città e campagna, alterando le gerarchie dei secoli precedenti. Ad esempio le nuove leggi di mercato e di produzione, lo sviluppo del sistema dei trasporti e l'estensione della rete stradale e ferroviaria non hanno favorito egualmente i centri del Nord come quelli del Sud: Torino, Genova, Milano, Bologna alla fine dell'Ottocento sono state al centro d'una trama di vie di comunicazione che alimenterà la loro crescita industriale e commerciale.Al loro sviluppo mutano i legami con la campagna circostante che si integrerà a quelle città divenendo sobborgo e periferia dei grandi centri.

Nel 1896 il Sindaco G.Pellegrino fece approvare dal Consiglio comunale un capitolato di base per una gara d'appalto, alla quale parteciparono le ditte Donato Greco, Vincenzo Contursi ed il marchese Gennaro Pepe, ingegnere capo del Genio Civile di Napoli; a quest'ultimo fu assegnato l'appalto dei lavori.

Conclusa la gara nel marzo 1896, pervenne al Sindaco l'offerta della ditta Pasquale Ruggieri, la quale si dichiarò disposta ad assumere l'appalto dei lavori e la concessione dell'esercizio della tranvia a vapore Lecce-S.Cataldo.
Stipulato il compromesso, l'ingegnere Ruggieri volle sostituire la trazione elettrica a quella a vapore e, associatosi al signor Arthur Koppel di Berlino, fece una proposta formale al Comune che l'accolse. (1) Sin dal 21 novembre 1898 il Ruggeri assunse in proprio l'esercizio dell'officina a gas.   Ma il 13 gennaio 1899 si ritirò dalla società. Nel frattempo l'Amministrazione Pellegrino aveva affidato alla ditta Koppel anche la concessione del servizio dell'illuminazione elettrica della città, in sostituzione di quello a gas gestito dalla "Tuscan Gaz Company Limited".

Il materiale rotabile era stato costruito in Germania.
Le vetture "dipinte in giallo e rosso", erano elegantissime
e illuminate con lampade ad incandescenza.
Le carrozze avevano 14 posti a sedere tutti di 2a classe
ed una tara di circa 3.000 kg.

Per entrambi i servizi la Società berlinese impiantò in città una centrale elettrica. Gli ingegneri tedeschi che giunsero a Lecce al seguito della Koppel, costruirono la tramvia e gli impianti elettrici del trasporto ferroviario, grazie all'esperienza sperimentata in ogni parte del mondo.

Per questo primato ottenne la Medaglia d'oro alla Mostra Internazionale di elettricità di Torino. (2)

Le corse regolari iniziarono il 1¡ luglio 1898. Il servizio veniva effettuato da quattro treni ad intervalli di 45 minuti ciascuno. La centrale elettrica e il deposito tramviario erano composti da alcuni fabbricati impiantati nella zona industriale della città, lungo il viale Unità d'Italia, sul terreno del vecchio tiro a segno, dove la società tedesca disponeva di oltre 18.600 mq. di terreno. In prossimità delle caldaie fu costruita la ciminiera per lo scarico dei fumi di combustione delle caldaie alta 40 m. a sezione ottagonale. Il fabbricato industriale fu destinato alla rimessa delle vetture tranviarie nel 1898; disponeva di quattro ingressi con rotaie; in un altro edificio erano collocate le caldaie.

Il macchinario utilizzato era composto dai due motori a vapore, sistema Tandem a due cilindri ad alta e bassa pressione, ognuno dei quali alimentava due dinamo generatrici tipo Walker di potenza pari a 65 cavalli. Ogni dinamo era in grado di produrre una tensione pari a 300 Volt, sufficiente per l'esercizio di tutta la tranvia e capace di mettere in moto contemporaneamente quattro treni di due vetture ognuna.
Un quadro di distribuzione in marmo gestiva tutta la corrente elettrica prodotta e conteneva gli apparecchi necessari alle commutazioni, comandi e distribuzione. Il fabbricato industriale era poi composto dalle caldaie (sistema Cornovaglia a due fornelli, la cui alimentazione avveniva tramite una cisterna capace di 2.000 mc. di acqua alimentata da due grandi pozzi); e poi da due motori a vapore, quattro dinamo, un magazzino, un trasformatore, le officine per le riparazioni e per la verniciatura delle vetture. Non si escludeva l'attivazione d'un servizio merci. Lungo il tragitto furono predisposti 25 passaggi a livello e raddoppi di binario con scambi automatici alle stazioni di partenza, di arrivo e di fermata. Lungo tutta la linea venne impiantato un servizio telefonico con apparecchi e accessori necessari a garantire un servizio sicuro ed efficiente. Il materiale di armamento, in acciaio e posato su traversine di quercia, era del tipo Vignole, come quello utilizzato per le tramvie elettriche di Torino, Milano e Roma. Le carrozze motrici, simili a quelle adottate in queste città, avevano due motori elettrici da 25-30 HP, uno per ogni asse, con una potenza di 25 cavalli ognuno. Queste carrozze contenevano 22 posti a sedere, di cui otto di prima classe e quattordici di seconda, e venti posti in piedi sulle due piattaforme. Le due classi erano separate da una divisione a vetri e legno e da cuscini foderati di pelle. Avevano una tara di 5.000 kg.

(1) Cosimo De Giorgi, Numero Unico per le Feste Inaugurali del giugno 1898; Tipografia Editrice Salentina, fratelli Spacciante, 1898.
(2) G.Candido (Lecce, 1837-1906) nel 1868 inaugurava la sua rete di 4 orologi elettrici sincroni da torre. Quella fu la prima realizzazione del genere in Italia ed una delle poche in Europa. Mentre il professore C.De Giorgi (Lizzanello, 1842-1922) nel 1871 dava il via ad una raccolta sistematica di osservazioni meteorologiche del Salento; terra che, grazie al De Giorgi, vanta il privilegio di essere una delle poche zone d'Italia ad avere avuto un periodo d'osservazione del clima fra i più lunghi; nel 1874 il De Giorgi inaugurò un proprio osservatorio meteorologico all'avanguardia, il secondo con quello di Castellaneta.
(3) op. cit. Numero Unico per le Feste Inaugurali del giugno 1898, a cura di C.De Giorgi.
(4) Cfr. Archivio Storico Comunale di Lecce, Cast. Carlo V; fald. X 3 1, B5

La Tramvia Elettrica Lecce San Cataldo 1898-1933

a cura del dott. Giovanni Greco

Segue una tesi di laurea (estratto) sui processi industriali della città di Lecce dal 1800 al 1900: l'illuminazione cittadina a carbone, a petrolio, a gas di petrolio (1873) ed elettrica; la tramvia elettrica di Lecce (1898-1933).

Estratto da una tesi di laurea in Archeologia Industriale, conseguita presso la facoltà di Conservazione dei Beni Culturali, Università degli Studi di Lecce, dal titolo: "L'illuminazione cittadina a Lecce dal 1800 al 1900"
Relatore: Chiar.mo Prof. Gino PAPULI
Laureando: Giovanni GRECO. Lecce, 15 dicembre 1999

La Tramvia Elettrica

Lecce San Cataldo 1898-1933

di Giovanni Greco

 

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Archeologia Industriale leccese dall'800 al '900

a cura di Giovanni Greco

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