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Antonietta De Pace

Giuseppe Libertini

Giuseppe Massari

Giuseppe Pisanelli

Nicolò Cataldo Mignogna

Liborio Romano

La legge Pica, promulgata il 15 agosto 1863, sottopone il Sud ai tribunali militari ed autorizza la più spietata delle repressioni di massa. Inizia un periodo di terrore con processi sommari e fucilazioni di migliaia di persone, intere famiglie distrutte, case bruciate, teste mozzate e appese ai pali. Alla fine del 1865, lo scopo di reprimere la rivolta ad ogni costo è pienamente raggiunto ma l'economia meridionale è pressochè distrutta: di lì a poco le genti del Sud si imbarcheranno sui grandi "bastimenti" per approdare nelle Americhe e comincerà a delinerasi la "questione meridionale" tutt'ora non risolta.

 

Qui di seguito la testimonianza dal sito dell’Arma dei Carabinieri, “fedelissima” per definizione al re savoia.
Ecco cosa si legge nel sito ufficiale dell’Arma:

“La legge Pica permise la repressione senza limiti di qualunque resistenza: si trattava, in pratica, dell’applicazione dello stato d’assedio interno. Senza bisogno di un processo si potevano mettere per un anno agli arresti domiciliari i vagabondi, le persone senza occupazione fissa, i sospetti fiancheggiatori di camorristi e briganti. Nelle province dichiarate infestate da briganti ogni banda armata di più di tre persone, complici inclusi, poteva essere giudicata da una corte marziale. Naturalmente alla sospensione dei diritti costituzionali (il concetto di diritti umani di fatto ancora non esisteva) si accompagnarono misure come la punizione collettiva per i delitti dei singoli e le rappresaglie contro i villaggi“.
cfr : http://www.carabinieri.it/Internet/Arma/Ieri/Storia/Vista+da/
Fascicolo+6/04_fascicolo+6.htm

 

 

cfr : Legge Pica http://it.wikipedia.org/wiki/Legge_Pica
cfr : Legge Pica
http://www.sba.unifi.it/upload/scienzesociali/mostre/costruire_italia/pica.pdf

cfr : Legge Pica

cfr : Legge Pica

cfr : Legge Pica

 

a cura del dott. Giovanni Greco

Segue una tesi di laurea (estratto) sui processi industriali della città di Lecce dal 1800 al 1900: l'illuminazione cittadina a carbone, a petrolio, a gas di petrolio (1873) ed elettrica; la tramvia elettrica di Lecce (1898-1933).​

Nella sua storia millenaria il Salento ha conosciuto personaggi di elevata cultura : artisti, letterati, pittori, scultori, cantanti, compositori, scienziati, filosofi, matematici ... (vedi il Parco Letterario); invero all'inizio del Risorgimento questa terra ha fornito ottimi nemici del sud; un cenno a favore di Sigismondo Castromediano, ma altri personaggi del sud furono fra i più utili alla storia dei Savoia : Liborio Romano (che attuò la prima trattativa stato-camorra della storia), Giuseppe Massari (con la commissione d'inchiesta sul brigantaggio aprì le porte alla Legge Pica), Giuseppe Pisanelli (ministro della giustizia che unificò le leggi piemontesi a quelle del meridione), Nicolò Mignona (fu il tesoriere della spedizione dei Mille di Garibaldi), e tanti altri ... come Antonietta de Pace, ...  e una trentina di famiglie salentine al servizio di Garibaldi, Cavour e Mazzini.

 

Il Salento annovera un certo numero di massoni meridionali appunto che coordinavano le loggie di vari paesi dell'intero Salento e contro il regno dei Borbone. In seguito alla Costituzione del 1848 (allorchè fu indetta l’elezione del Parlamento per il quale vi parteciparono ben undici deputati salentini quasi tutti aristocratici locali -  G. Leante, G. Pisanelli, L. Scarambone, V. Cepolla, F. Giannotta ed altri); all’apertura del Parlamento (15 maggio), nel Salento si accentuarono i contrasti col re Borbone. L’opposizione all’assolutismo comprendeva i moti cospirativi dei vecchi Liberali, ma anche le reazioni dei Radicali, dei Carbonari e dei Mazziniani della “Giovine Italia”, che nell'insieme divennero un vero movimento popolare e che sfociò in una battaglia alla quale vi parteciparono molti patrioti salentini. Ne conseguì una repressione nei mesi successivi da parte del Regno delle Due Sicilie che eseguì trentasei condanne nel Salento. I mazziniani della “Giovine Italia” erano il gallipolino Epaminonda Valentino che morì in carcere nel 1849 e la cognata Antonietta De Pace, il mazziniano Giuseppe Libertini e i radicali Sigismondo Castromediano e Bonaventura Mazzarella del Circolo Patriottico Provinciale. Il Castromediano fu condannato a trent’anni, l’arciprete di San Pietro Vernotico, D. Nicola Valzani, a ventiquattro anni, e invece il Mazzarella e il Pisanelli fuggirono in esilio per evitare l’arresto.


La LEGGE PICA era la legge che causò nel meridione circa un milione di morti. Certo sorprende che tutt'oggi docenti universitari, politici studenti e molti salentini applaudano alle note del Risorgimento ma ignorino la realtà storica dei BUSTI dei loro conterranei illuminati nelle piazze comunali. 

Sigis.  Castromediano

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La storia di quasi mille anni

Dal 1130 fino al 1861 il Meridione della penisola italica è stato governato da diverse dinastie (Normanni, Svevi, Aragonesi, Angioini, Borbone...). Tutte queste dinastie preservarono l'unità

del Regno con Napoli e/o Palermo capitali.

di Giovanni Greco

 

La flotta di BelSalento è ampia;

al momento ci sono sei temi con sei siti internet collegati l'uno con l'altro :

 

1) BelSalento Parco Letterario, Archeologia Industriale, Preistoria, Storia e Ambiente http://belsalento.wix.com/belsalento

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determinò la prima
trattativa stato-camorra della storia

 con la commissione d'inchiesta sul brigantaggio aprì le porte alla Legge Pica

ministro della giustizia che unificò le leggi piemontesi a quelle del meridione

patriota e fondatore delle logge massoniche nel Salento a Lecce, Taranto e Brindisi

Fu il Bonaventura a redigere il comunicato ufficiale della cacciata dei Borbone dalla città di Lecce. il Mazzarella fu iniziato alla Massoneria dal Supremo Consiglio scozzese. Quando morì la sua bara fu decorata da tutti gli emblemi massonici.

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a cura di Giovanni Greco

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