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BAROCCO LECCESE

Porta Napoli, Lecce

Porta Napoli è un arco di trionfo di Lecce, che segna l'entrata nel centro storico della città insieme alle altre due porte esistenti Porta San Biagio e Porta Rudiae. Si trova in prossimità di piazzetta Arco di Trionfo.
La porta, edificata nel 1548 in onore di Carlo V che aveva fatto realizzare le opere di fortificazione in difesa della città, sorge nel sito dell'antica Porta San Giusto. Fu voluta dalla cittadinanza e da Ferrante Loffredo, preside della provincia di Terra d'Otranto, per celebrare in maniera emblematica il potere e l'Impero di Carlo V d'Asburgo. Fu così chiamata perché era la strada porta da cui si intraprendeva la via consolare per Napoli.

video di Fabrizio Palombella e Lucio Toma

SPAGNOLI

Il Rinascimento

Nel 1504 col trattato di Lione gli Spagnoli prendono possesso del Regno di Napoli e quindi della città di Lecce, che rimarrà sotto il loro dominio per ben due secoli. In seguito ad una contesa con i Francesi,  nel 1530 circa la Puglia passò sotto il dominio degli Spagnoli, che provvidero a fortificare le coste contro le scorrerie Turche, causa di spoleazioni auree dai santuari religiosi. Furono costruite torri di avvistamento, castelli, porti. Carlo V dispose nuove mura ed un castello. Le torri costiere presero il nome di "torri di Carlo V". Con il dominio Spagnolo ha inizio una rinascita culturale in cui l'aristocrazia ed il clero favorirono la costruzione di chiese e palazzi, simbolo del nuovo potere.

Con Carlo V ha inizio una grande e fertile stagione culturale che approda al Barocco leccese, alla costruzione di un teatro (1758) e ad una Università.
Vedi la Cattedrale, il Campanile, le chiese del Gesù, S. Irene, S. Croce.


Gli Spagnoli, faranno della città di Lecce il baluardo più avanzato contro l'Oriente. Il sistema difensivo del Salento, sarà interamente affidato alle Torri di avvistamento e al castello della città, costruito fra il 1540 e il 1550.
A questo fiorire nell'arte si affianca un periodo di brigantaggio, malcontento popolare e peste bubbonica.

A cura del dott. Giovanni Greco

Storia e Preistoria del Salento

SALENTO - Età MODERNA

La Basilica di Santa Croce (Lecce, via Umberto I) dei padri Celestini rappresenta la massima espressione del barocco leccese e salentino, ed uno fra i più splendidi tesori dell'arte barocca in pietra leccese. La facciata meravigliosamente decorata conserva elementi romanici che si integrano con quelli barocchi, mentre l'interno è armonico e luminoso. Il fastoso prospetto risalta nello stupendo rosone centrale. L'interno della Basilica ha preziose decorazioni negli altari, realizzati a partire dal 1549 a cavallo fra i due secoli barocchi, lungo l'arco di 146 anni. Adiacente alla Basilica di S.Croce c'è il Palazzo del Governo, la sede della Provincia (ex convento dei padri Celestini). Numerosissimi sono le chiese e i palazzi barocchi in "pietra leccese". L'intera città di Lecce sembra modellata nella pietra locale: "la pietra leccese", come nella foto.

STORIA DI LECCE

L'attuale Lecce non occupa la stessa area dell'antica città, ed è forse l'erede della Japigia Sibar (lupo selvaggio), come scrive Pausania (VI,19,9), fondata da Malemnio, discendente di Minosse, che la chiamò appunto Sibar perché sul posto fu trovato un lupo (donde anche il nome di Lupia). In seguito nella città di Lupiae, agli antichi coloni Japigi, si aggiunsero i Messapi, che la fortificarono con solide mura e la fornirono di un castello (l'attuale castello che nel 1500 sarà poi denominato: Castello di Carlo V).

Il carattere 'tarentino' delle espressioni artistiche messapiche è presente nell'ipogeo di palazzo Palmieri a Lecce. La produzione di vini e cereali del Salento hanno posto questa terra come fondamentale emporio del traffico di merci col vicino Oriente. Dopo la crisi dell'impero romano Lecce e il Salento conobbero un periodo di decadenza, per risollevarsi pienamente sotto la dominazione Normanna, Sveva, Angioina, della casa dei Brienne, di quella degli Enghien, dal l500 al 1700 degli Spagnoli, che faranno della città il baluardo più avanzato contro l'Oriente.
Con Carlo V, la città conobbe un periodo di splendore culturale, architettonico e urbanistico Il sistema difensivo del Salento, è interamente affidato alle Torri di avvistamento e al Castello di Lecce, costruito fra il 1540 e il 1550.

A cura del dott. Giovanni Greco

Qui di seguito le ere e le popolazioni che hanno vissuto nel territorio salentino e che ne hanno costituito il "genius loci".

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Maria Carolina d'Asburgo-Lorena

(Vienna, 13 agosto 1752 – Vienna, 8 settembre 1814)

 

Fu arciduchessa d'Austria e Regina di Napoli e Sicilia, moglie di Ferdinando IV di Napoli e III di Sicilia.

Nel 1768 sposò il re Ferdinando IV di Napoli, figlio di Carlo III di Spagna, suggellando così l'alleanza con i Borbone di Spagna. Dalla loro unione nacquero diciotto figli e, dopo la nascita del primo erede maschio nel 1775, in base ai termini del contratto nuziale, Maria Carolina ebbe accesso al consiglio privato della corona.

Di indole intelligente e volitiva si impose come figura di comando e riuscì a governare il regno di Napoli al posto di Ferdinando IV. Maria Carolina promosse Napoli come centro culturale, fu lei stessa a patrocinare artisti e pittori, accademici e fu interessata al vivace dibattito illuminista. La regina promosse numerose riforme e riuscì a sganciare Napoli dall'influenza del regno spagnolo.

Durante la Rivoluzione francese, Maria Carolina rinunciò a sostenere il dispotismo illuminato e si schierò tra i conservatori in particolare dopo l'esecuzione della regina di Francia Maria Antonietta, la prediletta tra le sue sorelle. Da allora la regina di Napoli sviluppò un forte sentimento antifrancese e si alleò con la Gran Bretagna e l'Austria contro la Francia durante le guerre rivoluzionarie francesi e napoleoniche.

In seguito fuggì in Sicilia insieme al marito dopo l'invasione francese del regno continentale, dove fu proclamata la Repubblica Partenopea nel gennaio del 1799. Sei mesi dopo, tornata sul trono, Maria Carolina fu tra i principali sostenitori delle numerose sentenze di morte emesse contro i rivoluzionari, tra cui un gran numero di quegli intellettuali un tempo da lei sostenuti. Fu deposta nuovamente dalle forze di Napoleone nel 1806 e trascorse i suoi ultimi anni in esilio a Vienna, dove morì nel 1814, prima di poter vedere la restaurazione dei Borbone sul trono delle Due Sicilie.

 

a cura di Giovanni Greco

L'Arciduchessa Maria Carolina tiene un ritratto di suo padre, Francesco I di Lorena

a cura di Giovanni Greco

Età Moderna
nel Salento

COMUNI DEL SALENTO
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Alessano,
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Andrano,
--------------
Aradeo,
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Arnesano,
--------------
Botrugno,
--------------
Campi Salentina,
--------------
Carmiano,
--------------
Casarano,
--------------
Castri di Lecce,
--------------
Castrignano de' Greci,
--------------
Castrignano del Capo,
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Cavallino,
--------------
Copertino,

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Corigliano.

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Corsano,
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Cutrofiano,
--------------
Diso,
--------------
Gagliano del Capo,
--------------
Galatina,
--------------
Galatone,
--------------
Giuggianello,
--------------
Guagnano,
--------------
Lecce,
--------------
Lizzanello,
--------------
Maglie,
--------------
Martano,
--------------
Matino,
--------------

Melpignano,

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Miggiano,
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Minervino di Lecce,
--------------
Monteroni di Lecce,
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Montesano Salentino,
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Muro Leccese,
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Nardò,
--------------
Neviano,
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Novoli,
--------------
Otranto,
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Palmariggi,
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Parabita,
--------------
Patù,
--------------
Poggiardo,
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Racale,
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Salice Salentino,
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San Cassiano,
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San Donato di Lecce,
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San Pietro in Lama,
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Sanarica,
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Sannicola,
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Seclì,

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Soleto,

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Specchia,
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Spongano,
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Squinzano,
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Sternatia,

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Surbo,
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Taurisano,
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Taviano,
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Tiggiano,
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Trepuzzi,
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Tricase,
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Tuglie,
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Ugento,
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Uggiano La Chiesa,
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Zollino
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