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Nel "Numero Unico per le feste inaugurali del giugno 1898", il prof Cosimo De Giorgi racconta che "con la luce a petrolio si andò sino al 1870 nel quale anno Tessiè-du-Motay fece in Parigi i primi suoi esperimenti della luce ossidrica bruciando il gas illuiminante estratto dal carbon fossile in un'atmosfera di ossigeno. La luce splendidissima che si ottenne con questo nuovo sistema (,,,) destò un grande entusiasmo in Francia e in tutte le città più civili d'Europa. Era necessario però, secondo il suggerimento degli inventori, avere un gas molto ricco di carbone, o carburare artificialmente il solito gas illuminante prima di farlo bruciare nell'ossigeno".

In realtà, a Lecce si parlava già da tempo dell'avvento del gas; e, difatti, un primo progetto in tal senso risale al 29 settembre 1853 (1), allorchè, da Napoli, l sig. Augusto Thomas, aveva presentato a tutte le città più importanti "la cui popolazione ecceda le diecimila anime" (2), la sua proposta di prendere in concessione "una località  propria allo stabilimento del gasometro (...)". Secondo questo progetto, ciascuno di detti Comuni avrebbe l'obbligo "(...) di pagare grani dieci per ciascuna fiamma permanente per tutta la notte, e grana uno e nove centesimi di giorno per ora per ogni fiamma che vi ardesse a secco e sia soltanto per un numero di ore (...)" (3)

Nel 1871 a Napoli fu costruita una impresa di illuminazione a gas; e il Comune di Lecce chiese a questa impresa le dovute informazioni. Il Prof.  Sebastiano de Luca dell'Università di Napoli nella sua relazione disse che : "vi sono vantaggi e svantaggi rispetto al petrolio, ma tenuto conto di ogni cosa, il petrolio è da preferirsi al gas per l'uso della pubblica e privata amministrazione" (4).

Nel 1872 il Consiglio municipale di Lecce affronta la discussione del progetto di trasformare l'illumnazione a petrolio della città in quella a gas. Sembra preferibile il gas estratto dal petrolio anzichè dal carbon fossile, perchè il primo brucia con minori esalazioni. Ancora il Prof De Giorgi ricorda che la società belga Cassian Bon si offriva a fornire gas estratto dai residui del petrolio. "(...) e si obbligò pure alla fabbricazione dell'ossigeno , alla costruzione di un altro gassometro  e delle relative tubolature e di mutare i becchi delle lampade, se le esperienze del Tessiè sull'estrazione economica dell'ossigeno dell'aria atmosferica fossero entrate in quella soluzione pratica. che oggi si dice industriale. E Lecce fu dopo Perugia, la seconda città d'Italia illuminata con gas estratto dal petrolio" (5).

 

 

 

E così il 21 gennaio 1873 fu stipulato un contratto per l'illuminazione notturna pubblica e privata della città di Lecce, a gas estratto da petrolio, tra il Sindaco Cav. C.D. Arpe ed il sig. Cassian Bon.



(1) Int. di Terra d'Otr. Affari generali, b.39, fasc. 765 Ministero e Real Segreteria di Stato dell'interno, Napoli, 29 settembre 1853

(2) ibid

(3) ibid

(4) Archivio Storico Comunale di Lecce, Cast. Carlo V; fald. X 3 1 (1871-1883) 91, Lecce 12 aprile 1871,

(5)Cosimo De Giorgi, Numero Unico per le Feste Inaugurali del giugno 1898; Tipografia Editrice Salentina, fratelli Spacciante, 1898.

 

VICENDE DELL'ILLUMINAZIONE A GAS DI PETROLIO nella città di Lecce nel 1873

 

Sulla base della memoria letteraria e sociale della città di Lecce, (Cfr. De Giorgi), negli anni Settanta dell'Ottocento la città era sensibile alle novità di progresso economico tecnico e sociale: "La nuova illuminazione venne considerata dai nostri concittadini come un indice di civiltà e di progresso; e la nostra Atene pugliese non volle esser da meno delle altre sue consorelle italiane. La parola progresso applicata alle altre del secolo dei lumi correva allora sulle bocche di tutti ed era ripetuta sino alla noia sui giornali leccesi di quel tempo". (1)

A partire dall'ultimo trentennio dell'800 l'illuminazione a gas di petrolio, giungeva nelle vie per mezzo di solidi bracci in ghisa, inchiodati ai muri dei palazzi (con tubatura connessa), o con colonnine come nella foto.

Oggi, di questo genere di strutture (400 fanali distribuiti nelle piazze e nelle vie principali), permangono in situ 2 colonnine finemente decorate in ghis a, databili al 1873, che si trovano di fronte la chiesa S.Maria della Nova in via Idomeneo. In esse, come si vede, è rappresentato lo stemma della città, così come era previsto all'art. 13 del capitolato.

 

​ (1) Cosimo De Giorgi, Numero Unico per le Feste Inaugurali del giugno 1898; Tipografia Ed Salentina, fratelli Spacciante, 1898.

 

 

La Tramvia Elettrica Lecce San Cataldo 1898-1933

a cura del dott. Giovanni Greco

Segue una tesi di laurea (estratto) sui processi industriali della città di Lecce dal 1800 al 1900: l'illuminazione cittadina a carbone, a petrolio, a gas di petrolio (1873) ed elettrica; la tramvia elettrica di Lecce (1898-1933).

Estratto da una tesi di laurea in Archeologia Industriale, conseguita presso la facoltà di Conservazione dei Beni Culturali, Università degli Studi di Lecce, dal titolo: "L'illuminazione cittadina a Lecce dal 1800 al 1900"
Relatore: Chiar.mo Prof. Gino PAPULI
Laureando: Giovanni GRECO. Lecce, 15 dicembre 1999

Progettato per la città di Lecce alla data del 7 febbraio 1899

Illuminazione

a Gas di Petrolio sino al 1893

di Giovanni Greco

 

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Archeologia Industriale leccese dall'800 al '900

a cura di Giovanni Greco

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