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Sin dal VI sec. d.C., durante la conquista dell'Italia di Giustiniano, imperatore Romano d'Oriente, in terra d'Otranto e in Sicilia si propagò la presenza bizantina (553-847 e 875-1071 d.C.). Per riunire l’Impero Romano sotto il dominio di Costantinopoli, la penisola italiana dovette affrontare l’insediamento dei Longobardi. Nonostante la cultura salentina latina rifiutasse usi e costumi greci diversi dalla sua tradizione, la dominazione fu accettata. Comunque la Puglia nel suo insieme è stata fortemente grecizzata proprio con i Bizantini. Numerose sono le tracce della loro dominazione: le cripte bizantine, la lingua del "griko", che si parla nella "Grecìa Salentina". Quel dominio incise profondamente sul costume, sulle leggi sull'ordinamento dello Stato, sull'educazione religiosa e persino sul linguaggio popolare con l'adozione del griko. Questo dominio si rafforzò nel corso del IX secolo negli anni 887-886 d.C. con Basilio I , che porta una rinascita artistica e la diffusione in Puglia, (nella zona di Bari, Brindisi e in particolare nel Salento), dell'ordine monastico dei Basiliani.

La presenza monastica del culto bizantino perdurerà per cinque secoli nei territori di Lecce, Otranto, Gallipoli, Nardò, Copertino, nel materano, nel tarentino e in terra di Bari (dove è stata più marcata). Il loro intervento monastico ha determinato un nuovo assetto istituzionale, politico ed economico, oltre ad una innovazione religiosa. Una parte dei terreni incolti salentini verrà ripreso e sottoposto a coltura da quei monaci basiliani, il cui dominio verrà meno con l'arrivo dei Normanni nel 1016 d.C.

A cura del dott. Giovanni Greco

BIZANTINI

Salice Salentino Lecce, Basilica con Colonna protoGotica del 1300 ca

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Sin dal VI sec. d.C., durante la conquista dell'Italia di Giustiniano, imperatore Romano d'Oriente, in terra d'Otranto e in Sicilia si propagò la presenza bizantina (553-847 e 875-1071 d.C.). Per riunire l’Impero Romano sotto il dominio di Costantinopoli, la penisola italiana dovette affrontare l’insediamento dei Longobardi. Nonostante la cultura salentina latina rifiutasse usi e costumi greci

I secoli successivi all'impero Romano furono caratterizzati dalla diffusione del cattolicesimo. Nella seconda metà del secolo IV d.C i monaci Basiliani si distinguevano per i luoghi di culto scavati nella roccia e poi affrescati: le famose cripte basiliane, mentre i monaci Benedettini (inizi del VI sec.) diffusero i loro monasteri.

Nel X sec. sono state numerose le invasioni dei Saraceni lungo le coste Francesi, Africane, fino alla Penisola Italiana e Pugliese. Le loro incursioni erano indubbiamente temute dalle popolazioni dell'area del Mediterraneo. Nel IX sec. nell'anno 838 d.C. i Saraceni di fede mussulmana, provenienti dall'Africa settentrionale sbarcarono in Puglia per proseguire la loro avanzata in Sicilia

Nella lotta fra l'impero d'Oriente e d'Occidente, attorno alla seconda metà del Mille, si inserì l'elemento normanno, il quale sconfisse i Bizantini. Molte città pugliesi accolsero i conti normanni come liberatori. I Normanni divennero detentori del potere politico, economico e culturale, finendo per assimilare gli usi e i costumi degli elementi locali pugliesi che avevano a loro volta assimilato la civiltà bizantina.

Ai Normanni nel 1194 seguì, fino al 1266, la dominazione degli Svevi. Nel 1197 trionfa Enrico VI di Svevia, figlio del Barbarossa e padre di Federico II (il puer Apuliae), prima dei secoli  ”bui” Angioini e Aragonesi. Gli Svevi  erano un insieme di tribu' germaniche.

Il dominio angioino durò circa 180 anni, dal 1268 al 1442Nel 1266 giunsero nell'Italia meridionale gli Angioini di Carlo I d'Angiò. In particolare, terminata la dinastia Sveva, fu eletto papa Urbano IV (già Patriarca di Gerusalemme) che era contrario agli Svevi e acerrimo nemico di Manfredi di Sicilia. Per rafforzare la distanza dagli Svevi papa Urbano IV creò senatore di Roma, cioè governatore della città, Carlo I d'Angiò, fratello del re di Francia Luigi IX. Carlo d'Angiò fece abrogare tutte le leggi di Federico II di Svevia contrarie alla Chiesa

Orsini del Balzo, una delle Sette grandi Casate del Regno di Napoli, Sicilia e Provenza

La Casata francese dei Signori di Balz in Provenza ha origini francesi ed è una casata discendente da Guglielmo Re di Arles e Principe di Orange (1059-1110 c.a.). Alcuni autori con intenti agiografici ,la fanno discendere da Baldassare, uno dei Re Magi.

Giorgio Castriota, detto Scanderbeg (6 maggio 1405 – Alessio, 17 gennaio1468), è stato un condottiero e patriota albanese. Tra le figure europee più rappresentative del XV secolo, liberò il proprio paese dalla dominazione turca.

Rapito e preso in ostaggio a 3 anni  insieme ai tre fratelli maggiori dei quali due furono uccisi e il terzo messo in convento dal sultano  Murat II, fu l’unico ad avere risparmiata la vita. Avviato alla carriera militare presto si distinse non solo per il suo valore strategico ma anche per intelligenza e cultura.

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Storia del Salento

a cura di Giovanni Greco

COMUNI DEL SALENTO
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