Antonietta De Pace .
Antonietta De Pace (Gallipoli, 2 febbraio 1818 – Capodimonte, 4 aprile 1893) è stata una patriota, educatrice e infermiera militare italiana. Figlia del ricco banchiere napoletano, fu tra i mazziniani della “Giovine Italia” del Salento. Fu decisiva nell’attività cospirativa insieme al tarantino Nicolò Mignogna. Arrestata, processata e infine liberata, fece il suo ingresso in Napoli a fianco di Garibaldi.
Collabora attivamente con il comitato napoletano della Giovine Italia e nel 1849 fonda un Circolo Femminile composto per la maggior parte da donne nobili o alto - borghese i cui parenti erano stati rinchiusi nelle carceri borboniche.
cfr : http://www.instoria.it/home/antonietta_de_pace_risorgimento.htm
Sarà accolta nella casa del liberale mazziniano Valentino Epaminonda. Alla morte di Valentino si trasferì con la sorella Rosa a Napoli. Operando con lo pseudonimo di Emilia Sforza Loredano, diventò l'anello di congiunzione tra i comitati di Lecce, Ostuni, Brindisi e Taranto. Antonietta entrò poi in contatto con l'avvocato tarantino Nicola Mignogna, guida della Setta carbonara partenopea, e collaborò ad associazioni patriottiche meridionali quali l'Unità d'Italia (1848), la stessa Setta carbonara (1851) e il Comitato segreto napoletano (1855).
cfr http://it.wikipedia.org/wiki/Antonietta_De_Pace
Antonietta entrò in contatto con il console inglese Palmerston e stabilì collegamenti con l'ambasciata sarda, dove si procurava i giornali che si pubblicavano nello Stato sabaudo, come l'Opinione di Torino e il Corriere Mercantile di Genova. Collaborò con il comitato napoletano della Giovine Italia, presieduto dall'avvocato tarantino Nicola Mignogna e nel 1849 fondò un Circolo femminile, composto prevalentemente da donne di estrazione nobile o alto borghese, i cui parenti si trovavano nelle carceri borboniche. Antonietta seguì con attenzione anche la famosa causa "dei Quarantadue"; il compito delle donne era quello far da tramite tra i detenuti politici e i loro parenti, di far pervenire nelle carceri viveri e altri mezzi di sussistenza, lettere e informazioni politiche. Antonietta si recava personalmente al carcere di Procida. Dichiarandosi parente del detenuto Schiavone e fingendo un prossimo matrimonio con un altro recluso, Aniello Ventre, ottenne il permesso di occuparsi della loro biancheria, riuscendo in tal modo a ricevere dai patrioti in carcere importanti comunicazioni. Grazie all'aiuto di Luigi Sacco, cameriere sulle navi che navigavano periodicamente lungo la tratta Marsiglia - Genova - Napoli, la donna inviava le preziose informazioni a Nicotera, che si trovava a Genova; di lì queste giungevano a Lugano e poi a Londra dove risiedeva Mazzini. ... Al momento dell'arresto Antonietta "tolse dal petto due proclami di Mazzini, ne fece una pillola, poiché Mazzini usava la carta velina, e in faccia a loro li inghiottì" (B.Marciano), dicendo ai poliziotti che si trattava di un medicinale.
cfr : http://www.cdlstoria.unina.it/storia/dipartimentostoriaold/donne/invisi/profili/depace.htm
Personaggio ormai chiave della carboneria, si ingegnò a trovare qualsiasi escamotage potesse essere utile alla causa. Divenuta amica di Luigi Sacco, un cameriere che viaggiava sulle navi dirette a Genova, lo usò come tramite per ottenere e insieme trasmettere informazioni che in questo modo giungevano poi grazie ad altri contatti fino a Londra, dove si trovava Mazzini. Fu coinvolta negli arresti della polizia borbonica che colpirono anche Mignogna ... rischiò la condanna a morte, ma fu infine liberata perché a nulla erano valsi gli innumerevoli interrogatori e nulla avevano dimostrato. Dopo la morte di Ferdinando II, avvenuta nel maggio 1859, la De Pace fu protagonista di una manifestazione nel centro di Napoli, animata dalle donne al grido di «Viva l'Italia, viva la Francia, fuori lo straniero!», rischiando un nuovo arresto.
L'11 maggio 1860 Garibaldi sbarcava a Marsala: bisognava predisporre l'insurrezione del Sud. Antonietta, dopo aver gestito l'operazione di soccorso dei feriti ... lasciò Napoli con una promessa: vi sarebbe rientrata in compagnia del generale dei Mille.
cfr http://it.wikipedia.org/wiki/Antonietta_De_Pace
Nel settembre la D. si recò a Salerno incontro a Garibaldi: era con lui sul treno che giunse a Napoli il 7 sett. 1860.
cfr : http://www.treccani.it/enciclopedia/antonietta-de-pace_%28Dizionario-Biografico%29/
A Salerno raccolse uomini e fucili, e il 7 settembre Garibaldi entrava trionfalmente a Napoli con ventotto ufficiali e due donne, Emma Ferretti e Antonietta De Pace.
Il 26 ottobre riceveva con decreto regio dodici ducati di pensione mensili[9], in seguito aumentati a venticinque in virtù dell'intercessione di Garibaldi. [F. Tagliaventi, La salentina innamorata dell'Italia. Antonietta De Pace, in AA.VV., Donne del Risorgimento, Bologna 2011, pp. 105-106] cfr http://it.wikipedia.org/wiki/Antonietta_De_Pace
Quando il 7 Settembre 1860 Garibaldi entra trionfante a Napoli con soli ventotto ufficiali, al suo fianco vi è anche la De Pace vestita con i colori della bandiera italiana. cfr : http://www.instoria.it/home/antonietta_de_pace_risorgimento.htm
... con lo scialle in spalle e il pugnale alla cintura ... assumendo come modello Anita Ribeiro da Silva, moglie di Garibaldi
Garibaldi, visto il suo valore, le affida la guida dell’Ospedale di Gesù e le assegna una pensione di venticinque ducati al mese come riconoscimento delle sofferenze patite per la causa nazionale.
cfr : http://www.instoria.it/home/antonietta_de_pace_risorgimento.htm
Gilberto Oneto altro storico, afferma che Garibaldi pagò i camorristi napoletani con somme ingenti di denaro ed assegnazione di pensioni : «Nei giorni immediatamente successivi [all’entrata a Napoli, n.d.r.] il generale assegna alla camorra un contribuito di 75 mila ducati (circa 17 milioni di euro) che preleva dalle casse del Regno delle Due Sicilie (…) subito dopo Garibaldi attribuisce una pensione vitalizia di 12 ducati mensili (2.700 euro) a Marianna De Crescenzo (…), Antonietta Pace, Carmela Faucitano, Costanza Leipnecher, e Pasqualina Proto, e cioè l’intero vertice femminile della camorra” (Libero, 24.11.2010).
La storia di quasi mille anni
Dal 1130 fino al 1861 il Meridione della penisola italica è stato governato da diverse dinastie (Normanni, Svevi, Aragonesi, Angioini, Borbone...). Tutte queste dinastie preservarono l'unità
del Regno con Napoli e/o Palermo capitali.
a cura del dott. Giovanni Greco
Segue una tesi di laurea (estratto) sui processi industriali della città di Lecce dal 1800 al 1900: l'illuminazione cittadina a carbone, a petrolio, a gas di petrolio (1873) ed elettrica; la tramvia elettrica di Lecce (1898-1933).
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di Giovanni Greco
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determinò la prima
trattativa stato-camorra della storia
con la commissione d'inchiesta sul brigantaggio aprì le porte alla Legge Pica
ministro della giustizia che unificò le leggi piemontesi a quelle del meridione
fu il tesoriere della spedizione dei Mille di Garibaldi
patriota e fondatore delle logge massoniche nel Salento a Lecce, Taranto e Brindisi
Fu decisiva nell’attività cospirativa antiborbonica
Fu il Bonaventura a redigere il comunicato ufficiale della cacciata dei Borbone dalla città di Lecce. il Mazzarella fu iniziato alla Massoneria dal Supremo Consiglio scozzese. Quando morì la sua bara fu decorata da tutti gli emblemi massonici.
a cura di Giovanni Greco
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