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a cura di Giovanni Greco

Prof. Franco Trinca

Dirigente di Ricerca Biologo Nutrizionista, Specializzato in Scienza dell’Alimentazione all’Università di Perugia; ha inoltre conseguito il Diploma Universitario in Erboristeria presso l’Università di Urbino. Ha elaborato un innovativo ed efficace metodo cognitivo-comportamentale per l’educazione al dimagrimento: la Rieducazione Metabolica e Comportamentale, illustrato nel suo famoso libro “Oltre la Dieta…”. http://oltreladieta.it/

 

".E' un piacere legittimo godere il cibo e la vita sociale che gli ruota attorno … ma è altrettanto gratificante vedersi e sentirsi in forma psico-fisica ed in salute! Inoltre, se prima o dopo aver gustato il cibo che vi piace tanto, la realtà opprimente dei chili di troppo vi induce sottili “sensi di colpa”… mangiare che piacere è?!" La conclusione positiva è un concetto: EQUILIBRIO DEI PIACERI TRA IL PIACERE DI MANGIARE E DI ESSERE IN FORMA ED IN SALUTE! ciascuno dovrà sperimentarlo e attuarlo (o essere addestrato ad impararlo) nella vita di tutti i giorni, o nelle alternanze durante la settimana di giorni di "abbondanza/smaltimento". Buona salute a tutti! Franco Trinca

Franco Trinca

Il Presidente dell’Associazione NOGM, Dr. Franco Trinca, replica al Prof. Alexander Purcell... nella Scienza non sono previsti "Pontifex Maximus" !!

"Il Presidente dell’Associazione NOGM, Dr. Franco Trinca, replica al Prof. Alexander Purcell

Con la presente rispondo alle osservazioni critiche che il Prof. Purcell ha sollevato, nell’intervista concessa a “Italiaxlascienza” http://italiaxlascienza.it/main/2016/01/xylella-fastidiosa-intervista-al-professor-alexander-purcell/, rispetto ad una legittima e fondata ipotesi scientifica che il sottoscritto ha avanzato in alcuni documenti (specificando che sarebbero stati necessari e auspicabili studi genetici per confermarla o smentirla) relativi alla problematica xylella-CODIRO apertasi in Puglia.

 

Riporto le mie considerazioni: “[…]Diverse evidenze storiche suggeriscono dunque che Xylella fastidiosa possa essere stata presente sul territorio europeo e specificamente italiano, da secoli (probabilmente millenni).”.

 

Premesso:

 

  • che la datazione a circa 15.000 anni fa del “progenitore comune” delle varie sub specie di xylella presenti nel continente americano, è frutto di approfonditi studi (Nunney et al 2012; Schuenzel et al. 2005) basati sui noti e riconosciuti “orologi molecolari” e tenendo conto della ricombinazione omologa di cui sembrava preoccuparsi il Prof Purcell;

 

  • che dagli studi citati emerge la prospettiva di dover trovare, in America o in altro luogo del mondo, il “centro di origine” contenente le tracce di questo comune e antico progenitore delle varie sub specie di xylella oggi note;

 

  • che per quanto riguarda l’origine di Xylella fastidiosa nel continente americano "la storia biogeografica dei ceppi nord americani… è veramente poco conosciuta" (Schuenzel et al. 2005), che nessuno ha mai trovato le popolazioni indigene da cui le sub specie di X.f. oggi conosciute sarebbero evolute e che rimane quindi aperto il quesito sull’area geografica di provenienza e di origine del “progenitore comune”;

 

Per quanto sopra esposto e considerando che xylella f. non può essere arrivata da una cometa, è necessario e corretto scientificamente prendere in considerazione l’ipotesi (da verificare con un vasto piano di campionamenti e analisi genetiche) che il centro di origine sia collocato all’esterno del continente americano e qui importato successivamente.

Alla luce di questa ipotesi e ricordando che i principali flussi di colonizzazione (di uomini, piante e animali) del continente americano risultano storicamente provenire dall’Eurasia in tempi preistorici (attraverso la terra emersa di Beringia) e dall’Europa a partire almeno dal XIV secolo, allo stato delle attuali conoscenze storiche e scientifiche nessuno può escludere con certezza che il progenitore comune delle varie sub specie di Xylella fastidiosa abbia avuto origine nel continente euroasiatico e che sia stata esportata in America dai coloni europei, dopo la famosa scoperta da parte di Cristoforo Colombo, tramite il trasporto e poi la coltivazione di viti, di aranci e altre specie vegetali, provenienti anche dal sud Europa (Italia, Spagna, ecc.).

In questa ipotesi, l’esplosione dell’infettività della xylella nel continente americano, piuttosto che in Europa, potrebbe essere derivata sia dalle diverse condizioni ambientali /vegetazionali, sia dalle pratiche di coltivazione intensive caratteristiche in America.

 

Oltre all’ipotesi dell’origine autoctona della xylella in Europa (almeno del sud), la possibilità di dover riconsiderare la pretesa assenza ufficiale del batterio in questione dal territorio europeo e mediterraneo (EPPO), la possibile presenza non recente di Xylella f. nel territorio europeo, è supportata anche dal fatto storico di una inversa massiccia migrazione di portainnesti di vite dal territorio americano all’Europa (tra la metà del 1800 e l’inizio del 1900, periodo in cui risulta che le forme patogene di x.f. già colpivano le coltivazioni americane di viti), a causa di devastanti infestazioni prima di oidio e poi di fillossera che praticamente distrusse quasi tutti i vitigni europei e a cui i portainnesti di viti selvatiche americane erano di per sé resistenti.

 

Alla luce di queste considerazioni e ipotesi di lavoro, fondate su alcuni dati di fatto oggettivi evidenziati, bisogna anche considerare che la notizia contenuta negli atti della Magistratura di Lecce, riguardante l’isolamento nel Salento di ben 9 diversi “ceppi” di Xylella f. subspecie Pauca, se confermata non si accorderebbe per nulla con l’ipotesi del “nuovo ceppo colonizzatore” occasionalmente entrato nel Salento e gemello di quello costaricano; tesi ufficiale finora sostenuta per motivare la necessità di eradicare e/o contenere i cosiddetti “focolai” di xylella tramite l’espianto massiccio di ulivi e l’irrorazione abbondante e ripetuta di pesticidi contro il vettore.

 

L’eventuale marcato polimorfismo genetico dei ceppi salentini di xylella, meglio si accorderebbe con l’ipotesi di una sua presenza autoctona, o comunque risalente a molti anni fa.

 

In conclusione, rispondendo direttamente alla drastica considerazione con cui il Prof. Purcell ha liquidato l’ipotesi che Xylella f. possa essere una specie autoctona ed endemica in Europa del sud, definendola “una speculazione completa” e sottolinenando che da parte sua, viceversa, l’affermazione fatta con tono autorevole che “Le evidenze al momento sono molto forti nel considerare Xylella fastidiosa un batterio originario dell’America”, non è stata supportatata dall’indicazione di alcuna di queste pretese evidenze, affermo che escludere a priori le ipotesi altrui nonostante alcune evidenze illustrate (non tutte) e validare viceversa le proprie senza alcun elemento di supporto, appare un atteggiamento più dogmatico che scientifico.

 

Dr. Franco Trinca

Presidente Associazione NOGM "

"OLTRE LA XYLELLA : passato presente e futuro dell'olivicultura e dell'agricoltura della Puglia e del Salento".
In sequenza i video sono tratti da :
1) "La Taranta" di Ernesto De Martino
2) "LE TABACCHINE" di Luigi del Prete
3) "L'ARNEIDE" lo stato fa la guerra ai contadini di Luigi del Prete
4) "Gli Anarchici a Canosa di Puglia" 1968
5) "Xylella, Picnic a Veglie - 19/04/2015 - Fecero il deserto e lo chiamarono pace" di Giovanni Greco
6) "IL MONDO SECONDO MONSANTO"
7) "Agricoltura Moderna - La Necessità di un Cambiamento"
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Montaggio Video a cura di Giovanni Greco / servizi di BelSalento

 

Qui di seguito vedremo in rapida sequenza una carrellata di alcuni
documentari storici del mondo contadino dell'olivicoltura e
dell'agricoltura pugliese e salentina. Terra della Taranta, delle rivolte delle Tabacchine e quelle delle Terre dell'Arneo sino alle scelte anarchiche dei contadini di Canosa, per poi ascoltare alcune voci dal presidio anti Xylella di Veglie dello scorso aprile 2015.
L'ultima parte è dedicata alla Monsanto.
Un mondo talvolta "Bucolico" ma anche predato da un feudalesimo
imperante e segnato da una sorta di spossessamento della terra, che ha portato ad una disarmonica produzione agricola, che è sfociata oggi con gli eventi della Xylella
(Giovanni Greco Genau)
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Il video è stato presentato al Convegno tenutosi a Galatone il 7 agosto 2015, SONO INTERVENUTI, IL SINDACO DI GALATONE LIVIO NISI, I GIORNALISTI MARILU' MASTROGIOVANNI E GIOVANNI GRECO, IL PRESIDENTE DELL'ASSOCIAZIONE NOGM DOTT. FRANCO TRINCA; HA CONDOTTO L'EVENTO IL DIRETTORE DI "PIAZZA SALENTO" FERNANDO D'APRILE.

Galatone 7 agosto 2015 CONVEGNO PUBBLICO dal titolo:
"OLTRE LA XYLELLA ... PASSATO, PRESENTE E FUTURO DELL'OLIVICOLTURA E AGRICOLTURA IN PUGLIA".

Sono intervenuti, il Sindaco di Galatone LIVIO NISI, i giornalisti MARILU' MASTROGIOVANNI E GIOVANNI GRECO,
il Presidente dell'associazione NOGM Dott. FRANCO TRINCA;
ha condotto l'evento il direttore di "PIAZZA SALENTO" FERNANDO D'APRILE. ///  Presentazione del video
http://www.youtube.com/watch?v=vplEBmqp4Dg

a cura dei Servizi di BelSalento, dal titolo:
"OLTRE LA XYLELLA : passato presente e futuro dell'olivicultura e dell'agricoltura della Puglia e del Salento". In rapida sequenza una carrellata di alcuni documentari storici del mondo contadino dell'olivicoltura e dell'agricoltura pugliese e salentina. Terra della Taranta, delle rivolte delle Tabacchine e quelle delle Terre dell'Arneo sino alle scelte anarchiche dei contadini di Canosa, per poi ascoltare alcune voci dal presidio anti Xylella di Veglie dello scorso aprile 2015. L'ultima parte è dedicata alla Monsanto. Un mondo talvolta "Bucolico" ma anche predato da un feudalesimo imperante e segnato da una sorta di spossessamento della terra, che ha portato ad una disarmonica produzione agricola, che è sfociata oggi con gli eventi della Xylella  (Giovanni Greco)

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